Pubblichiamo e condividiamo alcuni stralci dei comunicati che il gruppo eco-attivista “Ultima Generazione” ha reso noto in merito all’azione di imbrattamento del portone del senato, svoltasi il 2 gennaio alle 7.45 del mattino, in orario di chiusura.

Temiamo che questa azione simbolica, con le cui motivazioni solidarizziamo in toto, preluda ad un ulteriore inasprimento della repressione politica e sociale come già evidenziato nei mesi scorsi in occasione di scioperi e picchetti organizzati da sindacati di base o di manifestazioni di studenti (vedi il caso di Torino).

Occorre vigilare.

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Comunicato #1

Roma, 2 gennaio 2023 – Questa mattina alle 7:45 quattro cittadine e cittadini appartenenti alla campagna Ultima Generazione hanno imbrattato Palazzo Madama con un getto di vernice arancione, utilizzando degli estintori. Alla base del gesto, la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell’umanità.

“Ho scelto e continuerò a scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta perché sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica. Realizzare l’inaccettabile richiede più dolore di quanto siamo disposti a viverne, ma è anche l’unica consapevolezza che può spingerci ancora a cambiare le cose e salvarci dal collasso. La narrativa tanto in voga secondo la quale ognuno di noi può individualmente contribuire a limitare i danni del riscaldamento globale, salvando il pianeta, è senz’altro positiva ma fortemente irrealistica. Sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva, per modificare e regolare le produzioni di energia e di beni e il sistema dei trasporti, per arginare concretamente le cause della crisi climatica. L’azione individuale non basta. Non possiamo illuderci che fare la raccolta differenziata e partecipare a cortei organizzati sia sufficiente. È, di conseguenza, proprio al governo e alle istituzioni che rivolgiamo la nostra rabbia di protesta. La perseveranza all’inazione climatica è ormai da riconoscere come volontà delle élite politiche ed economiche di scegliere deliberatamente di condannare buona parte della popolazione globale a siccità, carestie, guerre e morte. Dobbiamo riconoscere le loro responsabilità e le loro colpe. Se vogliamo avere una possibilità dobbiamo unirci in azioni dirette, ribellandoci al destino che il potere di pochi ha disegnato per noi”

Laura, cittadina italiana che sostiene Ultima Generazione.

Comunicato #2

«Sapevano benissimo che a quell’ora di lunedì non avrebbero trovato nessun politico e non avevano intenzione di attaccare nessuno. Eppure per tutto il giorno si è assistito a un patetico profluvio di dichiarazioni di condanna e di deliri complottisti da parte di chi dovrebbe dedicarsi a mettere in salvo il Paese e il suo popolo, invece che preoccuparsi per se stesso. Le cinque persone accusate dell’imbrattamento sono rimaste sul posto in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine, nel pieno rispetto dei principi della non violenza, e sono state portate in questura per l’identificazione. Alle 16, un familiare di una di loro è stato avvertito telefonicamente da un funzionario di polizia che si era proceduto all’arresto di tre di loro e che domani mattina – 3 gennaio – è prevista l’udienza di convalida. L’avvocata, nominata alle 16, è stata contattata dalla questura. Continueremo a opporci e ad agire perché non c’è altro che possiamo fare e perché non c’è più tempo da perdere».

Comunicato #3

“Le richieste di Ultima Generazione per il governo italiano sono due e sono molto semplici:

1) interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;

2) procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.

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Qui il podcast della trasmissione di Radio Onda d’Urto con intervista a uno degli attivisti.

Il giudice monocratico di Roma ha convalidato il 3 gennaio gli arresti dei tre attivisti di Ultima Generazione che hanno compiuto ieri il blitz a Palazzo Madama. I tre, accusati di danneggiamento aggravato, sono stati rimessi in libertà e il giudice ha rimandato l’udienza al 12 maggio. Il pm durante l’udienza di convalida aveva chiesto l’obbligo di dimora per tutti e tre.

La convalida dell’arresto per danneggiameno aggravato e atto vandalico (!!) è la conseguenza di una modifica del codice penale introdotta dai decreti sicurezza bis quando era ministro degli Interni Matteo Salvini e prevede una pena da 1 a 5 anni di reclusione.