Un racconto fantascientifico che è, in realtà, un percorso verso il possibile. In questo testo, ripreso da Macao rivista in una versione aggiornata, Emanuele Braga ricostruisce da un lato i passaggi che hanno consentito la costruzione di sistemi che sfruttano i Big Data e spingono verso l’individuazione sempre più precisa e dettagliata di “algoritmi per determinare che cosa è il mercato”; dall’altro, la risposta dell’intelligenza collettiva: “se il capitale accumula valore attraverso il controllo dell’informazione sui nostri comportamenti, costruiamo una infrastruttura tecnologica in cui non c’è centro di accumulo proprietario, non c’è tracciabilità dei profili (anonimato), ma tutto è garantito dai computer che stanno processando in modo sinergico”. Nascono così i campi di sperimentazione della “moneta alternativa”, le collaborazioni con Freecoop e D-Cent (sviluppate dal gruppo dyne.org), insomma le sfide odierne messe a disposizione dalle tecnologie e dalle piattaforme collaborative. Per capire (anche) meglio come funzionano le criptomonete e quali le loro potenzialità.
“Processi decisionali democratici su larga scala, nuove tecnologie e contratti sociali devono definire il campo della nuove infrastrutture finanziarie e produttive. Se si riesce a definire questo campo senza che ci sia accumulo di potere nei processi di governance in termini di monopolio e mancata redistribuzione di capitale, abbiamo fatto un passo avanti significativo nella costruzione di nuove forme di cooperazione e organizzazione sociale”.
Per leggere il pdf dell’articolo: la-politica-dellalgoritmo
Scrivi un commento