#omaggio a Toni Negri 24

Il 12 gennaio 2024, al Cantiere di Milano, in via Monterosa 84, alle ore 18, si terrà una serata in ricordo di Toni Negri “Storia di noi comunist*. Good Bye Mr. Toni”. Tutte e tutti sono invitati a partecipare, a parlare, a raccontare, ad ascoltare, a imparare, a informarsi, a discutere, a condividere. Effimera collabora volentieri all’organizzazione di questo appuntamento. Seguiranno informazioni. Save the date! Stay tuned! Ci vediamo, Toni

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La prima volta che molti di noi hanno sentito parlare di Toni Negri, avevano appena compiuto 14 anni.

La maggior parte di noi, aveva da pochi mesi cominciato a frequentare le scuole superiori, a Milano, e avevano conosciuto il collettivo nella propria scuola.

Da collettivo studentesco a Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia, si sa, il passo è breve: come potevamo noi, quattordicenni con la maglia di Che Guevara, non innamorarci di un mondo di ribelli, sognator* e utopist* materialist*? Come potevamo non innamorarci del Cantiere, storica sede del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia, occupata nel 2001 per organizzare la partecipazione al G8 di Genova?

Erano gli anni della disobbedienza, delle tute bianche, del Movimento dei Movimenti.

Qualcuno di noi, a quel G8, era dietro gli scudi che hanno sfidato la zona rossa e l’ordine globale. Altri, avevano 10 anni, poco più o poco meno e hanno ricordi sbiaditi delle immagini di via Tolemaide trasmesse dalla tv. In entrambi i casi, quella è la Storia del Cantiere e la Storia di ciascun* di noi, sentita bruciare nella pelle e nelle viscere.

Insomma, in un caso o in un altro, la prima volta che praticamente tutt* noi abbiamo sentito parlare di Toni Negri, avevamo appena compiuto 14 anni.

Per molti di noi, un ricordo coincide: eravamo impegnanti in un workshop di autoformazione durante le vacanze di Pasqua. Sul tavolo Impero e Moltitudine.

Parole come “guerra globale permanente” entravano nel nostro vocabolario, gli Stati Uniti non erano più solo un punto sulla mappa e la fabbrica non era più soltanto un racconto dei nostri nonni e delle nostre nonne. Tutto un tratto, inoltre, avevamo scoperto non solo di essere student*, nel senso soggettivo e rivoluzionario del termine, ma persino pure noi un po’ operai, operai sociali, cognitivi, precari. Eravamo precari, meticci e metropolitani, come avremmo urlato nelle piazze un 25 aprile di lì a poco.

Un secondo ricordo emerge da una delle tante estati trascorse allo Sherwood Festival, tra patine da friggere, autunni caldi da organizzare e Toni Negri da ascoltare. Chi di noi al tempo aveva 15 o 16 anni ricorda solo di esserne rimast* abbagliat*. Abbagliat* è la parola corretta, perché restituisce quel misto di fascinazione e di stupore, tipico di chi ha capito solo un decimo dell’intervento. Quel fascino è stato però il motore della curiosità, della voglia di capire, di conoscere, di riconoscersi parte di una storia. “Tenete, cominciate da qui!”: la libreria Don Durito ci aveva regalato la preziosa raccolta di saggi Movimenti nell’Impero, che tutt’ora in Cantiere ci passiamo di mano in mano per chi vuole accostarsi al pensiero di Toni Negri e alla nostra cultura politica. Lo consigliamo a tutt* come utile bussola per la navigazione nel mare aperto dei colossi, da Impero ad Assemblea.

Lo abbiamo tirato fuori ogni volta che Toni Negri ci ha fatto visita in via Monterosa 84, per la presentazione di un nuovo libro o per un dibattito (quanto era prezioso, per noi, che uno dei più importanti filosofi del mondo avesse così voglia di confrontarsi con l* compagn*, prima di dare il via alle danze di ogni momento pubblico!).

Lo abbiamo tirato fuori quando, in Cantiere, è arrivato Michael Hardt.

Lo abbiamo tirato fuori quando abbiamo letto collettivamente Marx oltre Marx, il Frammento sulle Macchine e persino Calibano e la Strega all’Università Popolare dello Spazio di Mutuo Soccorso, con la complicità di compagn* di lunga data di Toni Negri e di tutt* noi, a cui non smetteremo mai di essere grati e legati nella maniera più sincera.

Il 16 dicembre è stata solo l’ultima volta che abbiamo tirato fuori Movimenti nell’Impero, per passarlo alle annate classe ‘2009 e all* compagn* più giovan* del Cantiere.

Certamente, lo tireremo fuori ancora: dopo tanti anni, al Cantiere, continuiamo a credere nell’Autonomia e nella Potenza dell’Utopia.

Grazie Toni, che questo 16 dicembre non sia altro che esodo e metamorfosi.

 

L* compagn* del Cantiere

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