In molte realtà degradate, soprattutto private, del proprio patrimonio agricolo e quindi nutrizionale dall’operato delle multinazionali, alcune donne di grande forza e spessore intellettuale hanno ingaggiato una battaglia a difesa delle policolture, delle seminagioni (le sementi distribuite dalle multinazionali germinano un’unica volta) al fine di combattere con azioni concrete l’espulsione delle popolazioni dalle proprie terre. Tra di loro occorre menzionare Vandana Shiva, Aminata Traoré, vale la pena di ricordare che  la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. Inoltre, almeno dagli anni Settanta il movimento femminista negli Stati Uniti ha posto tra le sue prerogative più importanti il tema dell’ambiente, attualmente il percorso continua ad essere approfondito all’interno di Environmental History in nord America, tra i cui fondatori vi è Carolyn Merchant autrice, tra l’altro, di La morte della natura. Le donne, l’ecologia e la rivoluzione scientifica, presentazione di Elisabetta Donini, Milano, Garzanti, 1988 [San Francisco,1980].

Tiziana Villani

Presentiamo, dunque, tra le letture della sezione “Ecologia politica” un testo di Vandana Shiva, ringraziando la rivista Scienze del territorio e la Società dei territorialisti per la concessione della pubblicazione. Per leggere il pdf qui: Vandana Shiva

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