Pubblichiamo un video di Osvaldo Verri (che ringraziamo) a cura di NoMadeTV24, dal significativo, e più che mai attuale, titolo: Trofei di guerra. Dialoghi dall’esilio. A più di quarant’anni di distanza dai fatti contestati, in Francia vengono arrestati, per essere estradati, sette esponenti dell’allora movimento antagonista e tre sono costretti alla latitanza. Queste interviste, raccolte a Parigi nel 2000, spiegano molto del desiderio di cambiare il mondo che contrassegnò quegli anni. E molto della vita dell’esilio, di una “prigione del dolore” che ha coinvolto tutti.
Oggi la dottrina Mitterrand viene sconfessata e lo Stato italiano, con tutta la sua corte mediatica, può gioire al grido ipocrita “giustizia è fatta”.
E invece proprio nessuna giustizia è fatta. Negli anni Settanta, in Italia (come altrove), abbiamo vissuto un conflitto sociale molto aspro che ha tuttavia consentito al paese un processo di modernizzazione sociale e civile come mai, nella storia recente. Un conflitto durante il quale sono state scritte anche pagine sanguinose e dolorose, ma che comunque deve essere letto in quel contesto. Oggi siamo in una fase di forte degrado, civile e sociale, nella quale prevalgono i sentimenti della vendetta e della colpa. È mai possibile che solo in Italia quel periodo passato non sia stato mai affrontato seriamente, non sia stato ancora affidato alla storia e definitivamente chiuso, ricorrendo a un’amnistia generalizzata?
Immagine in apertura: una tavola di Andrea Pazienza
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