SopraSotto è un laboratorio permanente per bambini e bambine in età da nido che nasce dal desiderio e dalla necessità di un gruppo di genitori di elaborare una proposta formativa in grado di tenere insieme: la trasformazione del lavoro e dei suoi tempi, i ruoli che cambiano all’interno della famiglia, le nuove forme di socialità e di cooperazione a fronte della profonda crisi del modello di welfare, e il contesto territoriale inteso come rete di risorse sociali e di scambi produttivi.

La direzione di SopraSotto è gestita dall’assemblea dei genitori che si riunisce mensilmente e che si occupa di decidere temi di natura organizzativa e, in accordo con le educatori/trici, i progetti legati alle attività formative. Il confronto dei genitori all’interno dello spazio dell’assemblea, permette un continuo scambio sui temi della genitorialità ed ha attivato dei momenti di crescita umana e di sostegno intorno ai delicati temi della prima infanzia.

Le caratteristiche principali del laboratorio SopraSotto sono:

1) Auto organizzazione e auto formazione dei genitori

Soprasotto, attraverso la partecipazione attiva dei genitori e grazie agli attuali dispositivi di comunicazione, è interamente auto organizzato. Non esistono figure di “servizio”, bensì ruoli interscambiabili a rotazione che assicurano:

– organizzazione quotidiana

– alimentazione di bambini/e e educatori/trici

– coordinamento generale

– amministrazione

– organizzazione di percorsi tematici e laboratori per i bambini/e

2) Flessibilità degli orari e Apertura dello spazio

Il luogo della primissima formazione e socializzazione, nonché prima tappa del distacco tra genitore e bambino/a, è concepito come aperto e attraversabile. Il genitore, infatti, qualora lo desiderasse, è parte integrante dell’ambiente quotidiano. Questo permette di considerare non solo il bisogno di crescita e di autonomia del bambino e della bambina, ma anche di considerare i tempi dei genitori riguardo al distacco e al bisogno di trovare un ambiente protetto in cui riflettere sul proprio ruolo di madre e di padre.

Per esempio, una madre che volesse continuare ad allattare durante il giorno, un genitore con del tempo libero a disposizione che volesse sviluppare, in accordo con l’assemblea dei genitori e gli educatori/trici, un percorso tematico specifico, in questo spazio ha la possibilità di farlo.

3) Relazioni forti con il quartiere

Una peculiarità di SopraSotto è la forte relazione con le associazioni e i gruppi informali del quartiere con i quali cerca continuamente connessioni per sviluppare progetti in rete.

Isola Pepe Verde (Giardino Condiviso) ospita Soprasotto durante la stagione calda ed offre uno spazio di gioco e contatto con terra e piante molto importante.

La rete del GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di zona fornisce le primizie che poi saranno cucinate dai genitori e somministrate dagli educatori/trici ai bambini/e.

4) Alimentazione come formazione

L’alimentazione è pensata come un momento importante del percorso formativo dei bambini/e. Dalla selezione della materia prima, che si appoggia al GAS di zona, alla sua preparazione, i genitori a turno si scambiano consigli e conoscenze in modo da garantire fin da subito ai propri bambini/e un rapporto vivo e salutare con il cibo. Scegliamo prodotti di stagione, provenienti da produzioni a chilometro zero, scegliamo una filosofia del cibo che non è solo nutrimento, ma anche cultura del mangiare.

SopraSotto è un modello che sta funzionando per la sua dimensione micro e territoriale.

La partecipazione dei genitori al suo coordinamento, sviluppa una socialità che va aldilà del progetto stesso e che contribuisce a una maggior cooperazione tra persone che stanno vivendo una fase molto importante della loro vita. Soprasotto, infatti, si fonda sul concetto che un luogo disegnato per i bambini/e debba essere disegnato anche per i genitori, in modo da poter accogliere tutte le sfide della genitorialità contemporanea.

Le richieste di contatto e scambio che ci sono pervenute da tutta Italia in pochi mesi di attività, ci fa pensare che Soprasotto possa essere un modello replicabile, nel rispetto delle differenze dei territori in cui si appoggia.

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Qui di seguito un testo scritto da due genitori che partecipano all’esperienza di SopraSotto. Dall’impegno a cucinare a turno i pasti per i bambini di un asilo autorganizzato si apprendono molte cose sulla vita, la politica, il comune…

La Prima Pappa

In una cucina al quarto piano di un condominio di Milano i minuti scorrono inesorabili mentre la nostra famiglia è impegnata in quello che definirei senza dubbio il momento più significativo, stimolante e impegnativo di tutta l’esperienza dei laboratori autogestiti Soprasotto. La preparazione della pappa per i piccoli ospiti è affidata a turno a noi genitori e dopo i primi periodi di inserimento oggi tocca a noi! Da giorni fervono i preparativi ma come sempre si finisce col mettersi al lavoro all’ultimo momento. Siamo in palese affanno, alle prese con delle polpette di lenticchie e verdure che sembrano non voler raggiungere la giusta consistenza per essere impanate e messe in forno. Una scena per niente inusuale in casa nostra, i ritmi della vita ci portano a dedicare ad ogni attività giusto il tempo necessario e basta un piccolo inconveniente per far saltare tabelle di marcia che sembrano concepite per infallibili automi. Questa volta però non potremo ricorrere alla classica “Aglioolioepeperoncino” ultimo baluardo dei cuochi improvvisati in difficoltà perchè ad attendere le polpette ci sono dieci bambini affamati e impazienti. L’alimentazione è senza dubbio un argomento attuale ma quali sono le reali consapevolezze che abbiamo sul cibo? Quanto riusciamo a metterci concretamente in gioco? A Soprasotto abbiamo scoperto quanto i piccoli errori ai fornelli vengano amplificati dalle accresciute quantità. Qualche problema può capitare anche se l’attenzione e la voglia di fare bene sono sempre a livelli altissimi. Grazie alla rete ci teniamo aggiornati sulle pietanze preparate dalle altre famiglie e osserviamo una rotazione dei cibi per garantire una dieta completa ed equilibrata. I bambini non conoscono la diffidenza, da piccoli ci hanno insegnato a non accettare cibo dagli sconosciuti ma ci siamo posti la domanda se realmente possiamo ritenere che quello che prepariamo noi, come lo prepariamo noi, sia il miglior cibo del pianeta? Ecco che far crescere i bimbi in un clima in cui la fiducia reciproca vince la diffidenza su un tema importante come l’alimentazione è manifestare attenzione per la loro volontà e rispettarne i diritti. Le educatrici condividono con i nostri bimbi le insipide pastine e le torte senza zucchero e trasmettono un messaggio di eguaglianza.

Rientramo a casa dopo la consegna della pappa al laboratorio Soprasotto, la nostra cucina pare devastata da un tornado. Mentre mangiamo anche noi le polpette riceviamo la notizia che i bimbi hanno apprezzato! Ci giunge anche l’incoraggiamento degli altri genitori, loro ci sono già passati.

La prima pappa autogestita è servita! Roberto Mara & Agata