Dopo il nostro appello per la libertà d’espressione e contro l’uso manicheo della storia a partire dalla vicenda che ha riguardato Maurizio Gibertini e Paolo Gallerani e la relativa lettera di Guido Salvini, pubblichiamo la comunicazione ufficiale di ANPI Milano e Associazione Piazza Fontana. Ci sembra che assuma una certa importanza quella che è una palese dissociazione da se stessi e al contempo l’ammissione di un percorso precedentemente adesivo, caratterizzato da superficialità e omologazione alla censura istituzionale. Ci fa piacere comunque constatare che la protesta, l’impegno e il dissenso siano riusciti ad ottenere un risultato.

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In merito alla recente pubblicazione di alcuni articoli di stampa  relativi  ad una lettera inviata all’assessore  alla Cultura del Comune  di Milano sottoscritta  anche  dall’ANPI della Provincia di Milano e dalla Associazione Piazza Fontana 12.12.69, nella quale si chiedeva che venisse annullata la proiezione del documentario This Arm/ Disarm di Maurizio Gibertini già in programma per l’11 dicembre, i Sig.ri Roberto Cenati, Paolo Silva  e  Carlo  Arnoldi   (Presidente   dell’   Associazione   Piazza   Fontana   12.12.69) precisano quanto segue.

In  effetti  sia  il  Sig.  Cenati  che  il  Sig.  Silva,  nelle  loro  rispettive  qualità,  avevano ricevuto un testo preparato da altri ed hanno genericamente aderito per solidarietà senza aver potuto verificare con completezza le circostanze ivi riportate.

L’adesione alla lettera aveva unicamente lo scopo di segnalare l’inopportunità della partecipazione del Sig. Gibertini alle iniziative in programma l’11 dicembre alla Casa della Memoria, in ragione delle sue passate vicende personali, e non già una censura alla sua attuale attività di documentarista.

L’adesione era basata, naturalmente, sul presupposto dell’esattezza  delle informazioni storico processuali ivi riportate che, al momento, non potevano essere verificate.

La lettera, infine, avrebbe dovuto essere indirizzata unicamente ai responsabili della programmazione culturale della Casa della Memoria proprio in ragione della necessaria riservatezza delle perplessità espresse, mentre si è appreso che è stata inviata anche al Sindaco di Milano e trasmessa inopinatamente alla stampa.

Anche  di  ciò  i  Sig.ri  Cenati,  Silva  e  Arnoldi  si  dolgono  giacché  non  è mai  stata intenzione  dei medesimi  provocare  né il riscontro  mediatico  né la divulgazione  della lettera ad altri che non fossero gli stretti destinatari.

La sovrapposizione tra il coinvolgimento del Sig. Gibertini nel “processo Custra” e l’effettiva  e limitata responsabilità accertata per altri fatti ha prodotto una affermazione certamente non corretta che poteva indurre in errore sulla effettiva partecipazione “all’omicidio  Custra”.

Roberto  Cenati,  Paolo  Silva  e Carlo  Arnoldi  dichiarano  di aver  sempre  rispettato  il principio per il quale coloro che hanno regolarmente  scontato  la pena per i reati per i quali sono stati ritenuti responsabili, hanno pieno diritto ad essere considerati cittadini a pieno titolo.

In  questi  termini  i Sig.ri  Roberto  Cenati,  Paolo  Silva  e  Carlo  Arnoldi  ritengono  di formulare le proprie scuse per le gravi imprecisioni della lettera in oggetto, ribadiscono la propria estraneità ad ogni atteggiamento persecutorio, e dichiarano di non porre veto alcuno, per quanto riguarda le associazione da loro rappresentate, alla presenza del Sig. Maurizio   Gibertini   alla  proiezione   del  documentario   nei  locali   della  Casa  della Memoria.

Roberto Cenati

Paolo Silva

Carlo Arnoldi

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