Una conversazione con lo scultore Paolo Gallerani girata da Officina Multimediale alla Fondazione Mudima di Milano durante la recente mostra dell’artista, “Innesti e snodi”, a cura di Eleonora Fiorani. La mostra si apre con una macchina da guerra, un missile, Nike, che ha fatto parte del sistema di difesa della Nato ed è stato acquistato come rottame dallo scultore nel 2011, mentre il mondo era percosso dai rumori di una possibile guerra tra Israele e Iran. L’installazione odierna, con la pancia aperta del missile a mostrare la complessità della tecnologia impiegata e la bellezza delle componenti, rimanda soprattutto al lavoro dell’uomo, “di qualità estremamente elevata”, immesso nella costruzione di un oggetto il cui scopo è “la nientificazione”. Gallerani lo ha “ricondizionato”, posto su un piano inclinato, vestito di rami, travi, immagini, testi, fotografie, disegni, un accumulo di conoscenza… ne ha fatto una “macchina per manifestazioni”.

Tra i testi che ricoprono il missile, la Ginestra di Giacomo Leopardi, di cui lo scultore sottolinea la straordinaria attualità politica: la natura matrigna e la necessità di connessione tra gli uomini.

Dalla brochure della mostra di Mudima: “L’ordigno apre al tema centrale della mostra: il lavoro dell’uomo, o più precisamente la forma del lavoro, che nella riflessione di Gallerani corrisponde alla sua essenza. Se il mondo è inondato dagli oggetti della produzione, la forma della produzione, le infrastrutture, i luoghi e i sistemi rimangono segretati, sconosciuti: il lavoro resta paradossalmente un tema trascurato dall’arte, riapparendo al più nella sua perdita di funzione, come archeologia industriale o rovina. La ricerca di Gallerani risponde a questa lacuna, riflette sulle ragioni di questa amputazione”.

 

Informazioni sulla mostra, Fondazione Mudima

Immagine in apertura: Paolo Gallerani, NIKE, dal 2011, carro mobile in due elementi, fusto e testata, Foto di Fabio Mantegna

 

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