Nella prima decade degli anni 2000, Il 1 maggio milanese, ma non solo, era stato attraversato dal fenomeno della MayDay Parade, che era stato in grado di presentare e diffondere il punto di vista precario non come emblema della โsfigaโ, dellโโemarginazioneโ e dellโโesclusioneโ. ย Non si chiedeva solo il riconoscimento dei diritti del lavoro (tutele, salario minimo, garanzie, tipiche del tradizionale lavoro subordinato), ma si reclamava il diritto allโautodeterminazione, ad un uso alternativo degli spazi della cittร , al riconoscimento della potenza precaria come motore del sistema economico. Il diritto alla vita, al di lร e contro il ricatto del lavoro e del bisogno.
Il 1 maggio dello scorso anno, ancora in tempo di sindemia, si รจ svolta una manifestazione organizzata da alcune sigle sindacali di base, da Largo Cairoli a P.za Duomo, a Milano. Si era trattata di una manifestazione di tipo tradizionale, non di una parade, dove la ricchezza delle molteplici soggettivitร del precariato metropolitano non avevano trovato un adeguato spazio di rappresentanza e denuncia della propria condizione di sfruttamento. Si รจ trattato di un passo indietro.
La MayDay, cosรฌ come lโabbiamo organizzata e conosciuta, fa oggi parte del passato. Non รจ ripetibile. I tempi sono diversi e anche piรน drammatici.
Per questo, il movimento milanese ha cominciato a discutere di come ri-organizzare il 1 maggio allโinsegna di una nuova rappresentazione del fenomeno precario che tenga conto di tutte le soggettivitร che attraversano la condizione precaria, da quella meticcia, a quella femminista e queer, a quella studentesca (soggetta al ricatto dellโalternanza lavoro), ai Neet, ai precari di IIยฐ generazione che non credono che il lavoro sia uno strumento di realizzazione della propria esistenza. I lavoratori della logistica, i rider, in tempo di sindemia, hanno consentito che la vita, pur in quella eccezione, potesse continuare a svolgersi, fornendo i servizi essenziali. Ora la loro presenza รจ ritornata invisibile.
Il tema della sostenibilitร ambientale รจ diventato centrale. Viviamo in un ambiente che รจ tanto precario quanto sono precarie le nostre vite. Precarietร e ambiente sono due facce della stessa medaglia. Per questo vogliamo un 1 maggio clima-attivista e no-oil.
Questa รจ Primaggia!
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Siamo le lavoratrici e i lavoratori della “smart city” e dello spettacolo, siamo rider, migranti, smart worker, partite iva, creativษ digitali, stagistษ e tirocinanti, studentesse e studenti in mobilitazione contro l’alternanza Scuola-Lavoro.
Siamo parasubordinatษ e somministratษ, lavoriamo a chiamata, con contratti a termine o false collaborazioni autonome; siamo neet, lavoratrici e lavoratori in nero, disoccupatษ che hanno rifiutato con orgoglio l’ennesimo “bullshit job”.
Siamo persone con disabilitร , da sempre emarginate dalla societร , nate o diventate cosรฌ anche per gli incidenti che si verificano nel mondo del lavoro.
Siamo il 99%, la marea precaria che durante la pandemia รจ stata piรน esposta all’emergenza sanitaria e che ora rischia di trovarsi piรน colpita dalla crisi economica indotta dalla guerra e dal carovita. Siamo quellษ senza casa o senza un “๐๐ข๐ฑ๐ช” ricco che la paga.
Dopo essere stati chiamati “๐ฆ๐ณ๐ฐ๐ช” per aver continuato a lavorare durante la pandemia, siamo tornati ad essere invisibili!
๐ฃ๐ฒ๐ฟ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ถ๐น ๐ญยฐ ๐ ๐ฎ๐ด๐ด๐ถ๐ผ ๐๐ถ ๐ฃ๐ฟ๐ถ๐บ๐ฎ๐ด๐ด๐ถ๐ฎ
Il 1ยฐ Maggio non si lavora e si scende in strada tuttษ insieme per dare vita ad una manifestazione no oil, contro il patriarcato e per rivendicare i nostri diritti! Scioperiamo contro lo sfruttamento del lavoro, del territorio e delle nostre vite.
Il 1ยฐ Maggio saremo nelle strade con il grido “๐ฆ๐ง๐ฅ๐๐๐ ๐ง๐๐ ๐ช๐๐ฅ”, lanciato dalle femministe russe che risuonerร in tutto il mondo!
Primaggia รจ il 1ยฐ Maggio che ci meritiamo, la festa di Liberazione post pandemica che aspettavamo. Dopo due anni passati a barcamenarci tra lockdown, video chiamate, distanziamenti e restrizioni sociali รจ tempo di prenderci la scena!
Reclamiamo con forza:
- un reddito universale, incondizionato di autodeterminazione, piรน sicurezza sul lavoro e un salario minimo
- un permesso di soggiorno europeo, slegato da famiglia e lavoro
- una casa per tuttษ in territori pubblici, inclusivi ed includenti
- piรน risorse per scuola, salute pubblica e cultura, tagliando radicalmente le spese militari
- piรน soldi per la legge 104 e l’assistenza per la disabilitร grave
๐๐ป๐ท๐ผ๐ ๐๐ต๐ฒ ๐๐๐ฟ๐ฒ๐ฒ๐๐! ๐ฆ๐๐ฟ๐ถ๐ธ๐ฒ ๐๐ต๐ฒ ๐๐บ๐ฎ๐ฟ๐ ๐ฐ๐ถ๐๐!
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