Condividiamo questi due testi di Franco Berardi. Sappiamo perfettamente che la guerra sarà fatta anche di bollette più alte da pagare, di ancor maggior precarietà e di più ampie diseguaglianze. Perciò, nell’invitarvi, tra pochi giorni, il 26 marzo 2022, a venire al seminario di Effimera alla Casa della Cultura di Milano – dedicato proprio a contraddire la logica dei brevetti sui vaccini e quella dei tagli alla sanità pubblica – e nel ricordarvi la manifestazione nazionale indetta, nella stessa giornata, da GKN a Firenze, vi consigliamo soprattutto, con le parole di Bifo, di disertare da tutto e di scappare “con la ragazza che avete conosciuto nella sala d’attesa del dentista e di fare l’amore con lei senza scambiarvi alcuna promessa”

 

Disertate ragazzi

Disertate ragazzi

se siete ancora in tempo

silenziosamente disertate

se siete in grado di farlo.

Non ascoltate le voci

che vi chiamano a combattere per la libertà.

La libertà di cui parlano non esiste

è un gioco di parole privo di senso logico.

In nome della libertà ci hanno chiamato a uccidere

già molte volte.

In nome della libertà ci sfruttano

nell’immenso campo di lavoro precario

che è la vita del nostro tempo senza tempo.

Gli esagitati al soldo di Repubblica

la libertà ve la stanno rivendendo per l’ennesima volta.

È merce avariata. Marcia.

È libertà di farsi sfruttare e di sfruttare,

libertà di avere un’arma con pallottole.

Disertate ragazzi nascondetevi

in una casa amica oltre la frontiera.

Scappate con la ragazza che avete conosciuto

nella sala d’attesa del dentista

fate l’amore con lei senza scambiarvi

alcuna promessa.

Prendetevi quel poco di piacere

che vi sarà concesso nelle ristrettezze.

Disertate tutto: la famiglia, il lavoro

e le urne dove si elegge il nulla.

Non partecipate allo sforzo comune

della difesa della patria.

Non partecipate allo sforzo comune

della ricostruzione. Non voltatevi

quando vi chiameranno per nome.

Svoltate l’angolo,

allontanatevi in fretta.

Prima o poi forse vi acciufferanno,

e credo che ci beccheranno tutti,

ma intanto avremo strappato qualche minuto di esistenza in più.

Dice che la nuova legge

prevede la pena di morte per i disertori,

ma poco importa: la pena di morte c’è per tutti.

Non voltatevi a salutare

gli amici che restano.

Nessuno sorride tra quelli che ancora sono vivi,

sorridono soltanto quelli che sono morti,

nella posa composta

con le gote di colore viola come il ghiaccio.

Andate senza salutare nessuno

perché anche il fratello

col quale giocavate da bambini

nello scarso cortile di ottobre

potrebbe denunciarvi alla patria.

Vagheremo senza una meta e qualche volta ci incontreremo

ci guarderemo con lo sguardo triste

e ancora per l’ennesima volta

ci chiederemo perché.

 

21 marzo 2022

 

Io non posso

Come posso disertare io

che odio questa merda

che chiamano nazione che chiamano popolo

che chiamano democrazia

ma non posso abbandonare questa casa

dove demente e presto agonizzante

dorme mia madre

che potrebbe svegliarsi prima di sera

e guardarsi intorno

e cercarmi, e chiedermi

di portarle per favore un bicchier d’acqua?

Lei è completamente sorda

e non sente neppure

il boato sinistro delle esplosioni

che giungono dai quartieri settentrionali

di questa città disperata.

Lei non sente e sorride demente

quando con mano tremante

le porgo il bicchiere e mi chiede notizie

di suo fratello che è morto

cinquantotto anni fa

in una guerra precedente.

Ma di questo lei non sa niente

non capirà cosa sia successo

quando i mezzi corazzati giungeranno qui sotto.

A lei nulla importa della nazione

del popolo della libertà.

Solo vorrebbe notizie di suo fratello

morto cinquantotto anni fa.

Per questo io che odio

la patria i nazionalisti e le bandiere

stringo tra le mie dita

questa macchina di morte

che chiamano mitragliatrice

e attendo che arrivino dalla strada là dietro

e mi preparo ad ammazzarne quanti più posso ammazzarne

prima che finalmente

la facciano finita

con questo orrore interminabile

che è stato la mia vita.

 

23 marzo

 

Immagine in apertura: Gregory Corso, disegno per la poesia “Rapporto di campo” in Poesie (Mindfield – Campo Mentale) – trad. di Massimo Bacigalupo, Newton Compton Editori, 2007

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